La testimonianza del vescovo di Lolo, monsignor Jean Bertin Nadonye Ndongo, sulla missione speciale dei catechisti della diocesi congolese. Una sfida imponente che ci fa capire l’importanza del sostegno alla formazione di questi educatori a tutto tondo che, per coerenza con il ruolo che svolgono nei villaggi, definiamo Educatori allo Sviluppo Integrale (ESI).
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La diocesi di Lolo si trova in piena foresta equatoriale nel nord ovest della Repubblica Democratica del Congo. Qui oltre il 93 per cento della popolazione vive in assoluta povertà: circa 200 mila abitanti, sparsi in 293 villaggi, isolati anche tra loro, su un territorio di 10 mila chilometri quadrati. C’è un solo medico ogni 50 mila persone e un immenso bisogno di educatori.
La Chiesa è in prima linea non solo nella cura pastorale, ma anche nell’aiuto a chi soffre, nella scuola e nella sanità. A causa delle difficoltà che ha il governo della Repubblica Democratica del Congo di arrivare in tutti i villaggi, infatti, i due servizi essenziali di educazione e salute, sono stati completamente delegati alla Chiesa cattolica.
Una sfida difficile resa più ardua dalla presenza di numerose sette religiose. Per questo motivo il vescovo di Lolo ha dato vita ad una scuola diocesana per catechisti, capace di formare educatori a tutto tondo. In questo lavoro fondamentale, dal 2018 la diocesi congolese ha il supporto dell’OPAM che, attraverso le adozioni scolastiche degli Educatori allo Sviluppo integrale, riesce a stare accanto ai catechisti e alle famiglie chiamati a far crescere la comunità.