RESPONSABILE: Suor Anna Alfreda Kumbi Kumbi, Congregazione delle Suore di S. Giuseppe
NUOVE ADOZIONI: SI
SOSTEGNO: € 312 annue
Mokili Ngonga è uno dei numerosi piccoli villaggi che costellano il Plateau de Batèkè, un altipiano di savana erbosa a 150 km dalla capitale Kinshasa. Quando nel 2004 le Suore Giuseppine aprirono la loro missione in questa zona fra le più popolate, povere e abbandonate della regione, si trovarono di fronte malnutrizione, mortalità infantile elevata, mancanza di infrastrutture, di elettricità, di acqua e di quanto indispensabile ad una vita dignitosa. La quasi totalità della popolazione era analfabeta.
Le poche scuole primarie esistenti erano capanne di fango e paglia. Spesso le lezioni si svolgevano sotto un albero con pluriclassi di scuola primaria di 120 bambini per insegnante, dove imparare qualcosa era quasi impossibile. Sollecitate dalle famiglie le suore hanno avviato la scuola primaria St. Joseph. Anche con il sostegno dell’OPAM la scuola è cresciuta e oggi ha completato l’intero ciclo scolastico fino alla scuola secondaria che ha due indirizzi: Pedagogico e Chimico-Biologico.
L’ottima qualità dell’insegnamento e la possibilità per i bambini dei villaggi più lontani di essere ospitati nell’ostello annesso alla scuola ha fatto sì che oggi sia frequentata da circa 600 studenti. La presenza della scuola e l’impegno delle suore, anche verso la formazione degli adulti (formazione agraria e all’allevamento ittico e agrario) in modo particolare delle donne, sta funzionando da motore di sviluppo per l’intera realtà con un lento ma progressivo miglioramento delle condizioni di vita.
Resta ancora molto da fare. Per questo è importante garantire anche ai bambini delle famiglie più povere l’accesso ad un’istruzione di qualità, e per questo oltre agli interventi di edilizia per dotare la scuola di aule e servizi abbiamo avviato qui le adozioni scolastiche. L’adozione di gruppo contribuisce al sostegno di tutti questi piccoli. Le notizie regolarmente trasmesse agli adottanti due volte l’anno pertanto saranno relative a tutto il gruppo dei bambini sostenuti.
Calendario scolastico: da settembre a giugno.
Visite: Sì, con preavviso ed accordi con le suore. Considerati i disagi logistici, è un viaggio che richiede adeguata preparazione.
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RESPONSABILE: P. Gustave Mania, religioso Dehoniano
NUOVE ADOZIONI: SI
SOSTEGNO: € 312 annue
A Kisangani, nel nord del Paese in un territorio coperto da foreste e attraversato dal fiume Congo e da molti suoi affluenti, l’OPAM sostiene da tempo attraverso le adozioni scolastiche il Centro Saint Laurent che accoglie i bambini di strada e quelli con gravi problemi familiari.
Poiché l’80 per cento della popolazione qui vive sotto la soglia di povertà, specialmente nelle aree rurali, molti bambini invece di andare a scuola aiutano le famiglie nel lavoro dei campi e le bambine spesso contraggono matrimoni forzati. Inoltre la miseria sta portando all’avanzata di fenomeni sociali nuovi che, sradicando i valori più sacri della famiglia africana, stanno facendo crescere il numero dei bambini di strada.
Fondato nel 2001 da Padre Giovanni Pross, il Centro ha come obiettivo di restituire a questi ragazzi la dignità perduta per reinserirli nella società e dove possibile nella famiglia di origine. Poiché la maggior parte di loro non è mai andata a scuola o lo ha fatto per pochissimo tempo, l’istruzione è una delle attività fondamentali svolte dai ragazzi durante la permanenza al Centro.
Nel pomeriggio oltre a svolgere i compiti sono previste attività educative e pratiche, fra cui coltivare un orto che assicura legumi e ortaggi per la mensa. Per rispondere all’esigenza di proteggere, formare e favorire la socializzazione dei ragazzi più grandi, è stata inoltre creata una scuola di avviamento professionale per l’apprendimento di diversi mestieri con corsi di falegnameria, taglio e cucito e artigianato.
L’OPAM sostiene da tempo agli studi un gruppo di 26 ragazzi del Centro e attende adottanti che prendano a cuore questa realtà per incrementare il loro numero. L’adozione di gruppo contribuisce al sostegno di tutti questi piccoli. Le notizie regolarmente trasmesse agli adottanti due volte l’anno pertanto saranno relative a tutto il gruppo dei bambini sostenuti.
Calendario scolastico: da settembre a luglio.
Visite: Sì, previ accordi con l’OPAM. Considerati i disagi logistici, è un viaggio che richiede adeguata preparazione.
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RESPONSABILI: dott. Marius Longila (infermieri); P. Charles Mabongi Masika (seminaristi); P. Stanilas Nzondo (ESI)
NUOVE ADOZIONI: SI
SOSTEGNO: € 360 annue (infermieri); € 120 annue (seminaristi); € 125 annue (Educatori allo sviluppo integrale – ESI)
Bokungu si trova nella provincia di Tshuapa, ed è una delle realtà più difficili dove l’OPAM realizza i suoi progetti. Si tratta di un territorio grande due volte la Toscana (42 mila Kmq) interamente coperto da foresta equatoriale, totalmente privo di strade, collegato dal nord ovest a sud est attraverso una sola pista percorribile in jeep. Per il resto i villaggi sono raggiungibili alcuni via fiume, altri in moto, altri ancora esclusivamente a piedi. Attualmente tutte le merci sono trasportate per via fluviale con un tragitto di 1600 Km percorribile in 4-6 settimane.
In un contesto di tale isolamento dove mancano scuole, ospedali, centri di salute e i pochi dispensari sono in condizioni deplorevoli, dopo la grande guerra che ha distrutto il Paese, è facile comprendere come la popolazione viva in uno stato di miseria assoluta. Inoltre, in tutto il territorio non esiste elettricità e anche l’approvvigionamento di acqua potabile rappresenta un grosso problema.
Come nel resto del Congo, spesso lo Stato ha affidato alle Diocesi la gestione delle strutture educative e sanitarie. Qui circa il 70% di quelle esistenti dipende dalla Chiesa. Per questo dal 2008 l’OPAM è intervenuta in supporto alla Chiesa locale con diversi progetti, fra cui il completamento e l’ampliamento della scuola infermieri, con la creazione di una sezione di Ostetricia; la costruzione del Seminario Minore; e sostenendo con le adozioni scolastiche la formazione degli allievi infermieri, dei seminaristi e delle famiglie ESI, ovvero coppie di sposi che seguono un percorso formativo biennale specifico per diventare agenti pastorali ed educatori allo sviluppo integrale (alfabetizzazione, formazione al lavoro , ed. sanitaria ecc) nei villaggi più isolati del territorio.
Il Centro di formazione delle coppie ESI “ Isidore Bakanja” sorge a Bokela, villaggio nella foresta di Salonga a 125 km da Bokungu e porta il nome di un giovane catechista martire di questa zona. Accoglie e forma le famiglie provenienti dalle 15 parrocchie della diocesi il cui ruolo è di vitale importanza per l’attività sia pastorale che per la promozione umana e sociale di questo territorio. Infatti per una popolazione di 600.000 abitanti sparsa in centinaia di villaggi isolati tra loro per mancanza di strade e mezzi di comunicazione, la Diocesi ad oggi può contare solo su 24 preti diocesani e 5 religiosi. Un numero di preti troppo esiguo per realizzare qualsiasi attività se non avessero l’aiuto dei catechisti laici che al momento sono 630.
In qualità di responsabili della Comunità dei credenti questi catechisti, che è più corretto definire educatori allo sviluppo integrale, presiedono la liturgia della Parola, distribuiscono l’Eucaristia, preparano i fedeli ai sacramenti, seguono progetti formativi e di promozione umana: alfabetizzazione, formazione agraria, educazione sanitaria e civica. Sebbene formalmente per motivi culturali e sociali il catechista sia l’uomo, la responsabilità del ruolo è assunta dall’intera famiglia (marito, moglie e figli). Un servizio che è a vita.
Le famiglie idonee sono individuate dai parroci fra quelle che da almeno due anni sono impegnate in qualche servizio pastorale in parrocchia, e in cui almeno il marito abbia un livello discreto di istruzione. La formazione – che qui dura 2 anni, durante i quali la famiglia si trasferisce al Centro di Formazione – è di tipo teorico-pratico ed è differente per gli uomini e per le donne. I mariti seguono corsi dottrinali, biblici, catechetici, pastorali e di cultura generale. Inoltre è prevista una formazione pratica che riguarda l’agricoltura, l’allevamento del bestiame, l’edilizia, l’artigianato, tecniche di conduzione di gruppi. Le mogli, che spesso non sono scolarizzate, innanzitutto seguono corsi di prima alfabetizzazione e un corso teorico simile a quello degli uomini ma meno approfondito, necessario per acquisire nozioni elementari sulla vita spirituale, umana, intellettuale. La formazione pratica riguarda invece: cucito, ménage familiare, puericoltura, pianificazione familiare, orticultura, nutrizione e igiene. Durante la permanenza al Centro i figli (in media 5 per coppia) frequentano le scuole della zona e partecipano alle attività dei gruppi giovanili della parrocchia.
Il Centro costituisce una vera e propria comunità di vita, dove ciascuno ha un proprio ruolo. I responsabili vegliano affinché si crei un clima di comunità fraterna. Carità, solidarietà, unità, condivisione, collaborazione sono i valori fondanti che regolano i rapporti fra i diversi membri. La vita è scandita da momenti comunitari di preghiera, di formazione e di lavoro, con spazi per la vita di famiglia. Durante le vacanze la maggior parte delle famiglie resta a Bokela, a causa delle lunghe distanze e lavora per contribuire in parte ai costi della propria formazione e migliorare le condizioni di vita al Centro: agricoltura, caccia, pesca. produzione di olio di palma, costruzione di mobili e suppellettili, piccole ristrutturazioni dei locali. I formatori del centro sono 4 professori residenti per le materie teoriche e 4 maestre per la formazione delle donne. A questi si aggiungono nei due anni 7 insegnanti di discipline diverse per corsi monotematici.
L’adozione di gruppo contribuisce al sostegno di tutte le famiglie in formazione. Le notizie regolarmente trasmesse agli adottanti due volte l’anno pertanto saranno relative a tutto il gruppo sostenuto.
Calendario scolastico: settembre- luglio
Visite: Sì, previ accordi con l’OPAM. Considerati i disagi logistici, è un viaggio che richiede tempi lunghi e un’adeguata preparazione
Nonostante le vocazioni sacerdotali non siano mai mancate, nel 2005 l’allora vescovo Mons. Fridolin Ambongo Besungu (oggi arcivescovo e cardinale di Kinshasa) per un territorio diocesano grande due volte la Toscana poteva disporre solamente di 15 sacerdoti e pochissimi catechisti, con enormi difficoltà sia pastorali che della Promozione umana e dello sviluppo. Per questo motivo, individuò tra le priorità l’avvio di un Seminario Minore.
Il problema della formazione dei candidati al sacerdozio, infatti, in questa zona risente pesantemente della situazione in cui versa il sistema scolastico, che è drammatica: gli edifici sono insufficienti e in condizioni pietose; mancano insegnanti qualificati perché a causa dei salari molto bassi o inesistenti i più bravi sono emigrati in città. Le classi sono affollate e la povertà delle famiglie non consente ai piccoli alunni di disporre di libri e materiale didattico.
Prima della nascita del seminario Minore “Jean Paul II” alla quale l’OPAM ha contribuito con il Prog. 1710 nel 2008, i candidati al sacerdozio venivano inviati direttamente al Seminario Maggiore dopo aver frequentato le normali scuole della zona. Ma l’80% di loro veniva respinto a causa del basso livello di preparazione di base, con gravi conseguenze per l’avvenire della Diocesi.
Oggi sebbene i ragazzi continuino a frequentare le scuole pubbliche di Bokungu, nel Seminario in cui risiedono, ricevono un rinforzo scolastico ed una formazione integrale di livello molto alto. Certamente non tutti sceglieranno di continuare il cammino verso il sacerdozio, ma la formazione ricevuta sarà un bagaglio importante che potranno mettere a servizio dell’intera popolazione.
L’adozione di gruppo contribuisce al sostegno di tutti questi ragazzi. Le notizie regolarmente trasmesse agli adottanti due volte l’anno pertanto saranno relative a tutto il gruppo degli studenti sostenuti.
Calendario scolastico: settembre- luglio
Visite: Sì, previ accordi con l’OPAM. Considerati i disagi logistici, è un viaggio che richiede tempi lunghi e un’adeguata preparazione
L’ITM (Institut Technique Medical) di Bokungu è una scuola secondaria per la formazione di infermieri A2. Gli studenti provengono da diversi villaggi e molti riescono a frequentare solo con grandi sacrifici, non essendo ancora disponibile una struttura di accoglienza. Alcuni per raggiungere la scuola devono percorrere fino a 24 km andata-ritorno a piedi ogni giorno. Altri sono ospitati dalle famiglie dei dintorni. Vista l’estrema povertà delle famiglie, per favorire l’iscrizione dei giovani la scuola deve essere gratuita.
Per questo motivo L’OPAM ha avviato l’adozione a distanza degli allievi infermieri che permette di coprire le seguenti spese: tasse scolastiche, materiale didattico e attrezzature necessarie alla pratica, divise e libri di testo. I ragazzi beneficiati dalle borse di studio si impegnano sin dal momento dell’iscrizione ad esercitare per almeno 5 anni la professione a servizio delle strutture sanitarie della zona.
L’adozione di gruppo contribuisce al sostegno di tutti questi giovani. Le notizie regolarmente trasmesse agli adottanti due volte l’anno pertanto saranno relative a tutto il gruppo degli infermieri sostenuti.
Calendario Scolastico: settembre-luglio
Visite: Sì, previ accordi con l’OPAM. Considerati i disagi logistici, è un viaggio che richiede tempi lunghi e un’adeguata preparazione
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RESPONSABILE: Abbé Armand Otshudi
NUOVE ADOZIONI: SI
SOSTEGNO: € 120 annue
Il villaggio di Loto si trova nella diocesi di Kole che comprende un territorio di 66 mila kmq (pari alla superficie di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino), a cavallo fra la provincia del Kasai Orientale e quella di Sankuru, tra foresta e savana. La popolazione, circa 535.800 abitanti, vive sparsa in
migliaia di piccolissimi villaggi isolati tra di loro e abbandonati dallo Stato.
La totale mancanza di strade è alla base delle condizioni di estrema povertà e sottosviluppo. Nonostante la ricchezza di risorse naturali del suo territorio (petrolio, metano, oro, mercurio, etc.), analfabetismo, fame, malattie, elevata mortalità sono il volto più evidente della miseria di questa popolazione. L’approvvigionamento e il commercio avvengono utilizzando biciclette cariche all’inverosimile che percorrono viottoli di terra battuta. A causa della scarsa accessibilità anche le grandi agenzie internazionali sono assenti. Solo grazie alla Diocesi che ha acquistato una nave da trasporto oggi è possibile in parte commercializzare alcuni prodotti agricoli dai centri più grandi dove le parrocchie stanno organizzando cooperative agricole.
Come in altre aree del Congo, anche qui lo Stato ha affidato alla Diocesi la gestione della maggior parte delle strutture educative e sanitarie. Fiore all’occhiello in ambito educativo è il Seminario Minore St. Kizito che sorge a Loto, ed è l’unica istituzione accreditata di insegnamento secondario della zona.
Ogni anno accoglie 200 allievi tra gli 11 e i 19 anni provenienti da ogni parte della diocesi e da quelle vicine di Tshumbe e Mweka. Obiettivo principale di questa istituzione è formare i giovani che manifestano il desiderio di diventare sacerdoti, ma la scuola da sempre contribuisce anche alla formazione di un’élite laica di intellettuali e professionisti che oggi operano in diversi ambiti della vita sociale del Paese.
L’OPAM attraverso le adozioni scolastiche dei seminaristi sostiene la metà dei costi della
scolarizzazione dei piccoli studenti (tasse, uniformi, materiale scolastico, libri e stipendio agli insegnanti). Ricordiamo che trattandosi di un’adozione di gruppo non sosterremo un singolo
seminarista ma contribuiremo al sostegno di un gruppo di loro. Le notizie, regolarmente trasmesse agli adottanti due volte l’anno dal Rettore del seminario, pertanto saranno relative a tutto il gruppo degli studenti sostenuti.
Calendario scolastico: settembre-luglio
Visite: Sì, previ accordi con l’OPAM. Considerati i disagi logistici, è un viaggio che
richiede adeguata preparazione
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RESPONSABILI: Madame Chantal Ambwaka Mokonda (infermieri); S. E. Mons. Jean Bertin Nadonye Ndongo (Educatori allo sviluppo integrale – ESI)
NUOVE ADOZIONI: SI
SOSTEGNO: € 360 € annue (infermieri); € 125 annue (Educatori allo Sviluppo Integrale – ESI)
Lolo si trova in piena foresta equatoriale nel nord ovest del Paese. È un territorio geograficamente isolato, con un tasso di povertà della popolazione che supera il 93 per cento, dove c’è un solo medico ogni 50 mila abitanti e un immenso bisogno di personale infermieristico ben formato. Poiché lo Stato, anche qui ha affidato alla Chiesa la gestione dell’educazione e della sanità, l’OPAM sostiene attraverso le adozioni scolastiche la formazione di infermieri e di famiglie che intendono diventare educatori allo sviluppo integrale.
INFERMIERI
Per far fronte alla drammatica carenza di personale infermieristico ed evitare che inviando fuori dal territorio gli aspiranti infermieri per la formazione non facessero più ritorno nel territorio di origine la Diocesi di Lolo nel 1992 apre l’Institut Technique Medical (ITM) per la formazione di ausiliari della sanità. I primi corsi sono a “ciclo breve” della durata di 3 anni. Due anni dopo, fatti i necessari passaggi burocratici, la scuola ottiene l’autorizzazione a iniziare il “ciclo lungo” di studi che in 4 anni di corso porta gli studenti al diploma di infermiere di livello A2.
Dal 1995 al 1998 l’ITM di Lolo forma 58 ausiliari della sanità, e dal 1998 al 2020 si contano 217 infermieri diplomati di livello A2. Il bisogno di infermieri è immenso considerando che, per carenza di personale, solo 4 dei 10 centri sanitari della diocesi sono attivi a servizio di una popolazione di 200.000 abitanti sparsi in diversi villaggi isolati su un territorio di 10.000 Km2.
Oggi la scuola dispone di aule nuove e può accogliere più studenti come richiesto dalla recente riforma governativa. “Questo importante obiettivo grazie al sostegno dell’OPAM è stato raggiunto e ora il nostro Istituto è considerato uno dei migliori della zona” ci comunica soddisfatto il vescovo di Lolo, mons. Jean Bertin Nadonye. Una nuova sfida per le adozioni scolastiche OPAM, visto che l’estrema povertà continua a rendere impossibile a tante famiglie di sostenere i costi della con il rischio di abbassare il numero di allievi.
Calendario scolastico settembre- luglio
Visite Sì, previ accordi con l’OPAM. Considerati i disagi logistici, è un viaggio che richiede tempi lunghi e un’adeguata preparazione
ESI – EDUCATORI ALLO SVILUPPO INTEGRALE
L’evangelizzazione e la promozione umana delle popolazioni dei villaggi più isolati a Lolo sono da sempre compito dei laici.
Per molto tempo questo ruolo è stato svolto da persone di buona volontà che accettavano di farsi carico, per tutta la vita, di quelle comunità che i parroci potevano raggiungere solo saltuariamente. Le dimensioni di una parrocchia in questo Paese, infatti, sono paragonabili a quelle di una nostra diocesi. Poi, la sfida imposta dal confronto soprattutto con le numerose sette religiose ha reso urgente per questi laici una formazione adeguata e sempre più completa.
Da qui, per volontà e su iniziativa del vescovo mons. Jean Bertin Nadonye, nella diocesi di Lolo avviene la rinascita della Scuola diocesana per catechisti. Una istituzione che, purtroppo, nell’ultimi decenni a causa della grave mancanza di risorse e dell’insicurezza generata dalle continue guerriglie, è andata sempre più a scomparire in tutto il Paese, lasciando un grave vuoto nella formazione. Le uniche scuole per catechisti, infatti, sono rimaste quelle delle province ecclesiastiche, della durata di 3 anni, molto più costose e difficili da raggiungere.
“I nostri catechisti sono veri e propri leaders di comunità – spiega il vescovo – in grado di sostituire in parte la figura del parroco per la cura pastorale ordinaria e insieme di assumere il ruolo di educatori in diversi ambiti e di alfabetizzatori. Il corso di formazione dura 1 anno, durante il quale seguono corsi teorico-pratici nelle diverse materie in ambito pastorale e teologico e in quello dello sviluppo (sanità, agricoltura, edilizia). Il catechista è anche marito e padre. Pertanto, la formazione si estende a tutta la famiglia. Così la moglie, che purtroppo nella maggior parte dei casi è analfabeta – in quanto la piaga dell’analfabetismo femminile è ancora molto profonda in tutto il Continente – innanzitutto impara a leggere, scrivere e far di conto, e poi segue un percorso formativo professionale che prevede anche un corso di taglio e cucito perché acquisisca questa competenza e la possa a sua volta insegnare. Ogni famiglia ha in media 4 figli ed il progetto di sostegno prevede anche la copertura delle spese per la loro scolarizzazione”.
L’OPAM promuove l’adozione scolastica a distanza per queste famiglie dal 2018 perché, dove è presente una famiglia ESI, con l’insegnamento di semplici norme igienico-sanitarie e la lotta alla superstizione si ha una riduzione delle malattie infettive, della mortalità materna e infantile e un miglioramento delle condizioni generali di salute per tutti gli abitanti del villaggio.
Inoltre si è riscontrato che aumenta la produttività delle terre coltivabili e insieme la tutela dell’ambiente. Le donne riacquistano la dignità perché si superano le discriminazioni legate alla cultura tradizionale e grazie all’alfabetizzazione migliora per tutti la comprensione della realtà, la possibilità di difendere i propri diritti e maturare una cittadinanza attiva.
I corsi si svolgono presso il Centro Mobokoli di Lolo dove 10 famiglie si trasferiscono per un intero anno. Il Centro dispone di alloggi in muratura per ciascun nucleo familiare e a ciascuna famiglia viene assegnato un pezzo di terreno per contribuire all’auto sostentamento e apprendere nuove tecniche agrarie.
Calendario scolastico: settembre- giugno
Visite: Sì, previ accordi con l’OPAM. Considerati i disagi logistici, è un viaggio che richiede tempi lunghi e un’adeguata preparazione
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RESPONSABILE: P. Dieudonné Kahindo Tsongo
NUOVE ADOZIONI: SI
SOSTEGNO: € 312 annue
Kyuto si trova nella martoriata provincia del Nord Kivu che come tuttala parte orientale del Paese da oltre due decenni è teatro di un conflitto che sembra non aver fine. Distruzione dei villaggi, stupri e rapimenti sono all’ordine del giorno e hanno causato finora migliaia di morti e profughi. Un contesto dove l’ignoranza e la mancanza di educazione sono utilizzate come armi per manipolare le popolazioni, i ragazzini affamati per accrescere le fila delle centinaia di bande armate asservite a coloro che mirano a destabilizzare il Paese per continuare indisturbati a depredarlo delle sue preziose risorse naturali (coltan, oro, diamanti, uranio, zinco, etc).
L’istruzione è la prima risposta per accendere la speranza. Ecco perché in queste località l’OPAM sostiene, oltre a progetti di alfabetizzazione degli adulti, supporto psicologico e formazione professionale per le donne vittime di violenza, ricostruzione di scuole dove i guerriglieri le distruggono, progetti per il ritorno a scuola delle bambine, anche le adozioni scolastiche per favorire la frequenza degli studenti e assicurare agli insegnanti uno stipendio dignitoso per andare avanti.
Per agire in modo sempre più efficace, in collaborazione con la diocesi di Butembo-Beni nel 2018 l’OPAM ha avviato in via sperimentale nella scuola Primaria di Kagheri, e attualmente in quella di Kyuto, una nuova e originale forma di sostegno scolastico: l’importo delle adozioni – oltre ai costi ordinari di tasse scolastiche, materiale didattico e mensa – comprende una quota per acquistare una coppia di coniglietti da assegnare ad ogni bambino adottato.
Considerati i tempi veloci di riproduzione dei coniglietti, in poco tempo i bambini riescono ad avviare un mercato virtuoso che gli permette di guadagnare quanto serve a coprire quei costi che normalmente rimangono a carico delle famiglie. La scuola di Kagheri ha raggiunto la piena autonomia dopo un sostegno di tre anni che ha permesso di inserire via via nel progetto tutti gli alunni della scuola.
I benefici di questa metodologia sono tanti, non solo dal punto di vista economico ma anche pedagogico. L’allevamento dei conigli, infatti, accresce nei piccoli la consapevolezza dell’importanza dell’istruzione; li rende responsabili e orgogliosi dei risultati scolastici, fieri di poter studiare senza pesare sui miseri bilanci familiari e anzi contribuendo all’alimentazione. Dal 2018 ad oggi, nessuno dei bambini adottati con questo progetto ha abbandonato la scuola. I mini allevamenti, inoltre, hanno aiutato gli alunni ad impiegare bene il tempo libero, ad educarsi alla cura degli altri, di sé stessi e dell’ambiente, favorendo una crescita sana ed equilibrata. Questi piccoli sono diventati l’orgoglio dei genitori. Il successo è tale che tanti bambini, esclusi dal progetto, oggi chiedono di poterne fare parte.
Calendario scolastico: da settembre a giugno.
Visite: Sì, con preavviso ed accordi tramite l’OPAM con il referente. Considerati i disagi logistici e i problemi di sicurezza, è un viaggio che richiede adeguata preparazione.
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