A SCUOLA, ANCHE IN TEMPI DIFFICILI

NOTIZIE DA LOIKAW (ADOZIONI GRUPPO IN ASIA)

Natale 2022, Loikaw (Myanmar)

Carissime Madrine, carissimi Padrini,

Menglaba!

In occasione delle feste natalizie desidero ringraziarvi per il sostegno che ci date e che rafforza la nostra speranza in un futuro più sereno. Al momento purtroppo nel nostro Paese la situazione continua ad essere critica a causa della guerra e delle sue conseguenze. Qui a Loikaw, ogni giorno sentiamo gli spari di cannoni e artiglieria e nel nostro stato, il Kayah, i militari hanno ormai il controllo di quasi tutti i villaggi. La Giunta Militare vorrebbe far tornare la gente nelle proprie case ma molte famiglie rimangono nei campi profughi perché le abitazioni sono state distrutte o bruciate e così si sposatno di campo in campo, sempre più all’interno della foresta. Qualche volta viene dato il permesso di tornare al villaggio per prendere le cose che non hanno potuto portare via ma i soldati rimangono lì a controllare e non risparmiano terrore e violenza. Mine antiuomo sono installate lungo le strade e nelle campagne, per questo la gente ha paura di ritornare a coltivare la terra. Sono due anni ormai che non c’è stato raccolto e c’è urgente bisogno di produrre riso e verdure. Sono finite le scorte e qualcuno sta riprendendo il lavoro nei campi ora, anche a rischio della vita. Questa situazione logora lo stato d’animo della gente e sta indebolendo la speranza di poter tornare a vivere come prima. 

Nel nostro Paese, la possibilità di ricevere istruzione dipende ora dalla situazione dello Stato in cui si vive. Dopo due anni di sospensione delle lezioni in tutto il Myanmar, lo scorso giugno la Giunta ha finalmente proclamato la riapertura delle scuole ma in molti luoghi sono state richiuse dopo poche settimane. A Loikaw, alcune scuole funzionano e noi, ogni giorno, accompagniamo le ragazze più grandi che frequentano il decimo grado ma è difficile e pericoloso spostarsi, le strade non sono sicure e ci sono sempre molti posti di blocco che a volte ci costringono a ritornare a casa. Sono frequenti gli episodi di violenza e tante famiglie hanno paura di mandare i figli in classe.

Il numero delle bambine e ragazze ospiti nella nostra Casa è cresciuto e in questo momento sono 56, le più grandi ci aiutano ed hanno cura delle più piccole. Molte sono orfane, altre non hanno possibilità di ricongiungersi con i propri parenti o hanno preferito lasciare i campi profughi. Noi non perdiamo la speranza che in un futuro non troppo lontano almeno alcune di loro possano ritornare a vivere con i propri familiari.

Grazie anche alla vostra solidarietà, riusciamo a continuare ad organizzare lezioni qui da noi, in sostituzione della scuola primaria che rimane chiusa. Insieme alle nostre bambine, anche circa 40 ragazzi del nostro vicinato ricevono istruzione da noi. Sono divisi in piccoli gruppi e oltre allo studio svolgono attività di gioco, lavoro, disegno e musica. Abbiamo potuto riacquistare una nuova televisione e un computer che ci erano stati rubati quando abbiamo dovuto lasciare la nostra Casa, così i ragazzi possono godere di qualche momento di svago guardando film e documentari educativi. E’ impegnativo preparare le lezioni per i vari gruppi in base all’età e le diverse competenze, ma vediamo quanto è importante per loro continuare ad apprendere e avere un luogo dove stare insieme serenamente per alcune ore della giornata. E questo ci motiva nel nostro impegno. Quando i militari sono nelle vicinanze dobbiamo sospendere le attività ma i bambini sono bravissimi e si sono abituati a questa situazione, sanno quando devono fare silenzio e rientrare in classe. Ci consola e ci rasserena anche il fatto che per ora i soldati non sono entrati nella nostra Casa e non ci hanno impedito di svolgere il nostro lavoro.

Nel mese di luglio abbiamo deciso di aprire anche la Scuola Materna e ogni giorno, di buon’ora, arrivano 62 bimbi. Diamo così alle mamme la possibilità di andare al lavoro nei campi e tornare a riprenderli la sera. Questo servizio è essenziale soprattutto in questo momento perché lo spettro della malnutrizione è sempre presente e dare un pasto al giorno a questi piccoli è per noi un dono e una gioia di cui ringraziamo il Signore e tutti voi.

E’ davvero grande la nostra gratitudine e ogni giorno prima di iniziare le attività preghiamo per la Pace e per quanti ci sostengono, affinché il Signore faccia scendere su ciascuno di voi la Sua protezione. A nome delle mie consorelle, delle nostre bambine, dei ragazzi che vengono per lo studio, dei piccoli della Materna e delle loro famiglie auguro un sereno e Santo Natale. Che la Pace sia sempre il dono accolto, apprezzato e protetto.

Suor Emi Soe