Lemfu si trova nella Repubblica Democratica del Congo a 30 km dalla Diocesi di Kisantu e a circa 130 km a sud della capitale Kinshasa. Gran parte degli abitanti non ha accesso ai servizi sanitari che sono carenti e inadeguati. Mancano le infrastrutture di base, in città scarseggia l’acqua potabile e il tasso di analfabetismo e abbandono scolastico precoce tocca il 70%.
In un territorio dove per l’estrema povertà delle famiglie molti ragazzi sono costretti a rinunciare al sogno di un futuro migliore, un Seminario Minore, con le sue sei classi di istruzione secondaria, offre una formazione di qualità elevata ai suoi studenti, ben consapevoli dell’opportunità che hanno: ricevere un’educazione che resterà comunque fondamentale per il loro futuro anche se poi non tutti diventeranno sacerdoti.
Nel Paese come sappiamo la scuola primaria è gratuita e obbligatoria, ma la qualità dell’insegnamento negli istituti pubblici è molto bassa e le classi sono sovraffollate. Inoltre, per l’estrema povertà delle famiglie tanti bambini sono costretti a lavorare nei campi fin da piccoli e molti ragazzi desiderosi di studiare spesso sono costretti a rinunciare al sogno di un futuro migliore.
Ci scrive l’Abbé Patrick Nsiala Konko, da 2 anni rettore del Seminario Minore “Saint Jean Berchmans” di Lemfu: Le nostre diocesi sono grandi e non mancano i giovani che desiderano diventare sacerdoti, ma per accedere agli studi superiori in un Seminario Maggiore occorrono una preparazione adeguata e basi solide.
Il nostro Istituto è nato proprio per colmare il vuoto educativo: la scuola, con le sue sei classi di istruzione secondaria, offre una formazione di livello altissimo, con classi piccole e insegnanti competenti. Gli studenti ricevono cibo, alloggio, assistenza, cure mediche e possono studiare in un clima sereno. Non tutti arrivano al sacerdozio, ma l’educazione ricevuta rimane un bagaglio unico a servizio dell’intera comunità.
Per mantenere la scuola accogliente e in sicurezza ogni giorno affrontiamo urgenze diverse. Ora la preoccupazione più grande riguarda i servizi igienici, ormai vetusti, danneggiati e in parte fuori uso. Costretti a fare i loro bisogni all’aperto, gli alunni sempre più spesso contraggono malattie infettive con conseguenze negative per l’apprendimento e lo stato di salute generale.
Per questo motivo è urgente costruire nuovi servizi igienici. La diocesi provvederà all’acquisto dei sanitari, del materiale per gli impianti e al trasporto. Alla generosità degli amici dell’OPAM chiediamo un contributo di € 9.200 per acquistare il necessario (cemento, ghiaia, legname, lamiere, chiodi, etc.) per provvedere alla costruzione dell’edificio che dovrà ospitare i nuovi bagni. Grazie in anticipo per il vostro sostegno!
