Prog. 2320 – Combattiamo l’illegalità con l’istruzione

Prog. 2320 – Combattiamo l’illegalità con l’istruzione

Poli (Camerun); Tipologia: edilizia scolastica, arredi, mat. scolastico; Beneficiari: 100 detenuti
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CONTESTO

Poli è capoluogo del Faro, uno dei 4 dipartimenti della Regione Nord del Camerun. Situato a circa 136 km dalla capitale Garoua, il comune di Poli è costituito da 266 villaggi per un totale di 50.000 abitanti. I soli tre mesi di pioggia l’anno rendono poco produttive le attività agricole, fonte primaria – insieme all’allevamento del bestiame – per la sopravvivenza della popolazione. Povertà e ignoranza (alto è il tasso di analfabetismo) si traducono qui in un’illegalità diffusa: il Parco nazionale dove vivono molte specie protette è infatti oggetto di bracconaggio, mentre il fiume che scorre a pochi chilometri da Poli è meta ambita per l’estrazione clandestina dell’oro.

L’esperienza positiva di corsi di alfabetizzazione vissuta in una delle carceri, affollate da adulti e minori spesso inconsapevoli delle violazioni che commettono perché non hanno mai frequentato la scuola, spinge a ripeterla in un altro istituto penitenziario. I corsi di alfabetizzazione, seguendo i programmi ministeriali, portano i detenuti fino al diploma di scuola primaria, dando loro la speranza concreta che, una volta tornati in libertà, abbiano la possibilità di iniziare delle attività che li rendano autonomi e li tengano lontani dalla delinquenza.

PROGETTO

“Cam to me” è un’associazione italiana di volontariato che dal 2003 opera nel Nord Camerun in collaborazione con la Caritas diocesana di Garoua. Ci scrive Gabriella Lorenzi, un’infermiera responsabile dei progetti dell’associazione per il Camerun: Cooperando con la Caritas, abbiamo potuto toccare con mano che le molteplici carenze specie nel settore sanitario sono aggravate dall’analfabetismo diffuso. Abbiamo dunque deciso di intervenire nel settore dell’istruzione venendo così a contatto con una realtà del tutto marginalizzata: quella delle carceri, affollate da adulti e minori spesso inconsapevoli delle violazioni che commettono perché non hanno mai frequentato la scuola e ignorano del tutto il francese, lingua ufficiale della Regione del Nord. Abbiamo per questo iniziato otto anni fa nella prigione centrale di Garoua percorsi di alfabetizzazione che, seguendo i programmi ministeriali, portano i detenuti fino al diploma di scuola primaria. Una volta tornati in libertà, gli ex carcerati hanno così la possibilità di iniziare attività generatrici di reddito, che li rendono autonomi e li tengono lontani dalla delinquenza.

Visti i buoni risultati ottenuti a Garoua, vorremmo replicare un analogo percorso nel carcere di Poli. Il penitenziario, costruito per accogliere 50 persone, ne conta 463, oltre il 50% delle quali analfabete e il 70% con meno di 25 anni. Vorremmo alfabetizzare 100 detenuti, ma per iniziare occorrono una tettoia sotto la quale fare lezione, banchi, sedie, materiale scolastico di base. Vorremmo anche coinvolgere l’insieme dei carcerati in attività sportive e culturali che li abituino al lavoro di squadra e al sostegno reciproco. Per realizzare tutto ciò abbiamo raccolto in loco € 600, ma occorrono altri € 3.317 e per questo ci rivolgiamo all’OPAM, con la speranza che ci aiuti a dare a questi giovani una seconda, onesta possibilità nella vita.