Prog. 2319 – La dignità di una scuola risiede anche nei servizi igienici

Prog. 2319 – La dignità di una scuola risiede anche nei servizi igienici

Adama (Etiopia); Tipologia: servizi igienici; Beneficiari: 950 studenti
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CONTESTO

Adama, nota anche come Nazret, è una città e distretto dello Stato regionale di Oromia, nell’Etiopia centro-orientale. Posta a 1700 m s.l.m. nella depressione della Rift Valley, dista un centinaio di chilometri dalla capitale Addis Abeba. La città col suo distretto conta circa un milione e mezzo di abitanti e la povertà è diffusa sia in ambito rurale che urbano. L’economia dipende in gran parte dalla resa delle coltivazioni, messa costantemente a rischio dall’irregolarità delle piogge stagionali. In un Paese che è tra i più poveri al mondo, con un sistema educativo e sanitario estremamente scadente e un alto tasso di crescita demografica e di povertà, afflitto da mala gestione e siccità, Adama soffre a sua volta dei tanti problemi sociali, economici e morali tipici dei grandi nuclei urbani.

I servizi igienici ancora accessibili devono essere condivisi da maschi e femmine della materna e della primaria, e gli alunni sono costretti a lunghe file per accedere ai bagni con grande perdita di tempo e disagi. Non solo, avere servizi igienici efficienti e separati per maschi e femmine è una richiesta urgente delle autorità: è a rischio la certificazione di qualità per la scuola.

PROGETTO

Nel 1996 i Padri Cappuccini, consapevoli del ruolo dell’istruzione in un simile contesto, hanno fondato ad Adama la “Kidane Mehiret”, una grande scuola materna e primaria che conta oggi 950 studenti tra maschi e femmine, 25 insegnanti, 2 bibliotecari, 4 addetti alla sicurezza e 7 addetti alle pulizie. Nonostante 250 allievi non paghino la retta perché appartengono a famiglie povere, la scuola riesce ad autosostenersi e a pagare gli stipendi del personale, ma non riesce ad affrontare spese extra quando se ne presenti la necessità come nel caso attuale delle toilettes. Quelle esistenti sono ormai fatiscenti perché costruite con materiali deperibili e l’unico blocco ancora accessibile deve essere condiviso da maschi e femmine della materna e della primaria.

Il direttore della scuola, Padre Birhanu Lema, ci scrive: La situazione dei bagni è ormai insostenibile sotto tutti i profili: a quello igienico-sanitario, facilmente intuibile, si aggiunge quello normativo, perché l’ente governativo preposto alla certificazione della qualità della scuola ci chiede di separare le bambine dai bambini in locali differenti; non solo, gli alunni sono costretti a lunghe file per accedere ai bagni con grande perdita di tempo e disagi; inoltre – aspetto che ci preoccupa non poco – la mancanza di bagni si traduce in un disincentivo per le famiglie a mandare i bimbi a scuola, soprattutto se si tratta di femmine. Per queste ragioni vorremmo costruire 6 nuovi bagni per le bambine, ma la nostra Provincia Cappuccina dell’Etiopia non ha mezzi per aiutarci e la popolazione locale è povera: la nostra sola speranza di poter costruire questi indispensabili bagni risiede nei nostri amici dell’OPAM!.