Kananga, capoluogo della provincia del Kasai centrale, è una città di 1.524.000 abitanti. Dal 2016 è stata teatro di conflitti armati e intercomunitari che hanno spinto gran parte della popolazione ad emigrare verso le regioni e i Paesi limitrofi, come l’Angola. Il ritorno negli ultimi anni di circa 400.000 rifugiati ha aggravato la situazione di miseria della popolazione e ha messo in evidenza anche la drammatica carenza infrastrutturale, specialmente in ambito educativo e sanitario, poiché, durante gli anni sanguinosi degli scontri politici e interetnici, scuole e centri sanitari sono stati oggetto di devastazioni sistematiche: il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia ha calcolato che solo nel maggio del 2019 sono state saccheggiate 653 scuole.
In un territorio in cui anche le scuole sono state devastate da anni di sanguinosi scontri politici e interetnici, a Kananga sono ritornate circa 400.000 persone prima fuggite e rifugiatesi nelle regioni vicine, e 57.000 sono bambini in età scolare.
Il complesso scolastico di Katoka (municipalità di Kananga), sorto per rispondere alle accresciute esigenze di scolarizzazione, oggi ha 13 aule e 613 alunni in primaria e 60 in materna; ma deve completare l’arredamento di alcune aule. In particolare mancano 200 banchi. Il nostro sostegno perché anche in questi luoghi martoriati ci siano scuole degne di questo nome!
Dei profughi rientrati in Kananga a partire dal 2019, 57 mila sono bambini e bambine in età scolare. È per questo che le Suore della Congregazione diocesana del Cuore Immacolato di Maria di Kananga hanno deciso di costruire il complesso scolastico Moyo Mapeluke che comprende sia la scuola materna che quella primaria.
La scuola, realizzata grazie al contributo dell’Arcidiocesi di Freiburg, sorge a Katoka, un municipio della città di Kananga. Dispone di 13 aule (3 di materna e 10 di primaria). È frequentata da 613 allievi di primaria e 60 di scuola materna. Vi lavorano 13 insegnanti qualificati e una direttrice, oltre a 4 operatori del personale di servizio. Purtroppo la maggior parte delle aule sono ancora prive di banchi e i bambini sono costretti ad assistere alle lezioni seduti a terra, con immaginabili problemi per la qualità dell’apprendimento.
Ci scrive Suor Maria Alice Tshiela, superiora generale della Congregazione e responsabile del progetto: Ci rivolgiamo con fiducia a voi, amici dell’OPAM, per acquistare 200 banchi per arredare alcune delle aule della scuola Moyo Mapeluke. Il costo di ogni banco è di € 35. I banchi saranno realizzati da una falegnameria del posto. La comunità locale si impegna a sostenere i costi del trasporto. Non possiamo chiedere di più alle famiglie che, già a fatica, riescono a provvedere al necessario per la scolarizzazione dei propri figli. Sulle loro spalle pesano infatti anche il 60% dei costi del personale docente (3 dollari al mese per alunno), oltre a quelli della cancelleria e dei libri. Confidando nella vostra sensibilità vi ringraziamo anticipatamente.
Impegniamoci dunque perché in questi luoghi martoriati possano vivere scuole degne di questo nome!