Prog. 2309 – La scuola dell’infanzia di Oda, una palestra di convivenza

Prog. 2309 – La scuola dell’infanzia di Oda, una palestra di convivenza

Oda (Etiopia); Tipologia: servizi igienici; Beneficiari: 200 bambini, 4 insegnanti
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CONTESTO

Oda è una cittadina di 20.000 abitanti, capoluogo di Telo, sub-distretto della zona di Kaffa nella regione Sud Ovest dell’Etiopia. Cereali, miele e soprattutto caffè sono le principali risorse di questa terra, ma il ritorno economico è misero perché scarso è il potere contrattuale degli agricoltori. La popolazione locale si divide tra gli appartenenti all’etnia Kaffico e il gruppo etnico minoritario dei Manja, fortemente discriminato per ragioni socio culturali riguardanti soprattutto l’alimentazione: i Kaffico sono in larga maggioranza cristiani ortodossi e sono influenzati dalla cultura ebraica che ha rigide regole in campo alimentare, ignorate invece dai Manja, i quali sono perciò ritenuti impuri e per questo emarginati.

La scuola materna è fondamentale per fornire i prerequisiti indispensabili all’ingresso nella primaria, ma anche per educare sin dalla prima infanzia i bambini ai valori della dignità umana e della diversità vissuta come ricchezza e non come limite. Per questo a Oda è stata avviata la costruzione di una vera scuola dell’infanzia per 200 bambini, con 4 aule, un ufficio e stanze per i 4 insegnanti. Per completare il progetto si devono ora costruire servizi igienici adeguati, indispensabili per preservare la salute dei bambini.

PROGETTO

Sebbene la presenza dei cattolici in questo territorio si limiti al 2%, forte è l’influenza del Vicariato Apostolico di Jimma-Bonga nel campo dell’istruzione, nella convinzione che la scuola sia lo strumento principe per abbattere i pregiudizi etnici e culturali che rendono difficile la convivenza tra i Kaffico e i Manja. A Oda c’è una sola scuola materna pubblica, insufficiente a coprire i bisogni formativi di questa fascia d’età, fondamentali non solo per fornire i prerequisiti indispensabili all’ingresso nella primaria, ma proprio per educare sin dalla prima infanzia i bambini delle due etnie ai valori della dignità umana e della diversità vissuta come ricchezza e non come limite.

Per questo i Missionari Vincenziani che operano nel Vicariato avevano aperto da qualche tempo nei locali della parrocchia una scuola materna per i bambini tra i 4 e i 7 anni. Ma le strutture sono ormai vecchie e inadeguate. Grazie ad un finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana a luglio scorso hanno potuto avviare la costruzione di una vera scuola dell’infanzia per 200 bambini, dotata di 4 aule, un ufficio e stanze per i 4 insegnanti. Per completare il progetto è necessario costruire servizi igienici adeguati e Padre Mekonnen Butta, superiore provinciale della Congregazione, si rivolge all’OPAM chiedendo un supporto finanziario di € 9.600.

Ci scrive: Per preservare la salute dei bambini, i servizi igienici sono una necessità imprescindibile, anche per aiutare le famiglie a comprendere l’importanza dell’igiene. I costi per la scolarizzazione dei bambini saranno almeno in parte coperti dal reddito di un terreno agricolo di proprietà della chiesa, che i genitori coltiveranno gratuitamente nei ritagli di tempo. Non facciamo cadere nel vuoto questo appello!