Prog. 2300 – Acqua potabile per i piccoli sordomuti

Prog. 2300 – Acqua potabile per i piccoli sordomuti

Tabora (Tanzania); Tipologia: sistema idrico; Beneficiari: 168 bambini; Stato del progetto: FINANZIATO
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CONTESTO

La città di Tabora si trova nel cuore della Tanzania ad oltre mille metri di altitudine. Il clima è tropicale moderato con piogge stagionali. Le pratiche agricole e di allevamento tradizionali danno rese molto basse, pertanto la miseria è dilagante.

Il Deaf Mute Institute, l’unica scuola per sordomuti e ciechi  nella parte orientale della Tanzania, ospita 168 bambini nella scuola primaria e pre-primaria  mentre il suo “Centro per l’Audiologia e la Parola” si occupa dei problemi dell’udito dei bambini a partire dai due anni, e anche degli anziani.

Con un solo serbatoio per la raccolta dell’acqua piovana, del tutto  insufficiente, l’Istituto soffre la mancanza dell’acqua potabile: nella stagione secca, si devono fare molti chilometri per raggiungere i pozzi con i secchi, e occorre anche acquistare acqua dai rivenditori privati per garantire lo svolgimento delle lezioni. La maggior parte dei bambini ha meno di 11 anni, sono molto vulnerabili e spesso, per tutelare la loro salute, si anticipano le vacanze. Ne soffre enormemente la qualità dell’insegnamento e delle terapie, così necessarie ed efficaci nella loro fascia d’età.

PROGETTO

Qui nel 1963 è stato aperto il Deaf Mute Institute, la prima scuola per sordomuti e ciechi della Tanzania e a tutt’oggi l’unica della parte orientale del Paese. L’istituto è gestito dall’Arcidiocesi di Tabora ed è approvato dal governo. In un contesto sociale dove la disabilità equivale a una condanna all’emarginazione, e le superstizioni e i pregiudizi possono portare ad uccisioni, questo centro garantisce accoglienza, educazione primaria e terapie riabilitative.

Ci scrive Padre Fabian Mkama: Da sei anni sono direttore dell’Istituto dove attualmente ospitiamo 168 bambini nella scuola primaria e pre-primaria, dai 4 anni in su. Inoltre, il nostro “Centro per l’Audiologia e la Parola” si occupa dei problemi dell’udito dei bambini a partire dai due anni, e anche degli anziani. Dedichiamo molto lavoro alla presa di coscienza da parte dei genitori che il più delle volte non colgono i primi segnali della malattia o rifiutano la diagnosi chiudendo il bambino in casa.

Nella nostra regione i disagi maggiori sono la penuria d’acqua potabile e la siccità. Nella nostra scuola abbiamo un serbatoio per la raccolta dell’acqua piovana, che, con un consumo giornaliero stimato in 1.000 litri, è insufficiente anche risparmiando il più possibile.Nella stagione secca, bambini e adulti percorrono molti chilometri per raggiungere i pozzi con i loro secchi, togliendo tempo allo studio e con il pericolo di incidenti, aggressioni da parte di animali selvatici o di malintenzionati. In questo periodo dell’anno dobbiamo acquistare acqua da rivenditori privati per garantire lo svolgimento delle lezioni, con grande dispendio delle nostre già esigue risorse. La maggior parte dei nostri bambini ha meno di 11 anni, sono molto vulnerabili e spesso anticipiamo le vacanze per tutelare la loro salute. Ne soffre enormemente la qualità del nostro insegnamento e delle terapie, così necessarie ed efficaci nella loro fascia d’età.

Mi rivolgo all’OPAM perché ci aiuti ad acquistare 10 serbatoi da 10.000 litri ciascuno che saranno riempiti durante la stagione delle piogge. Con l’assistenza dell’azienda idrica locale TUWASA, che ci fornirà gratuitamente il necessario per la depurazione, potremo risolvere il nostro problema.