Il Burkina Faso dal 2014 è bersaglio di frequenti attacchi terroristici culminati nel 2022 nel colpo di stato militare. E’ scoppiata così una guerra in cui si contrappongono civili, esercito, polizia, gruppi armati islamisti, gruppi armati non identificati (UAG). Distruzione di villaggi, massacri di innocenti, sistematica violazione dei diritti umani, spiegano le massicce migrazioni interne specialmente dalla zona di confine con Niger e Mali.
Tougouri è un comune rurale della Provincia di Namentenga a 70 km da Kaya, capoluogo della Regione del Centro-Nord. Qui trovano rifugio molte persone in fuga dagli scenari di violenze tanto che la sua popolazione è quintuplicata riducendo drammaticamente il già difficile accesso ai servizi essenziali, in particolare per quanto riguarda la sanità, i trasporti, l’acqua potabile e l’istruzione. Il numero di bambini e giovani non scolarizzati continua a crescere e con esso anche il tasso di analfabetismo.
In un territorio teatro di conflitti e guerre tra ribelli e esercito governativo, il villaggio di Tougouri è un rifugio per tanta gente che fugge da altre zone. Qui in un centro, nato molti anni fa per l’educazione di famiglie catechiste, la scuola materna accoglie anche tutti i bambini del Comune poiché è l’unica nella zona. Le tre aule della scuola devono essere ristrutturate e arredate. Inoltre, occorre sostenere le spese scolastiche di una parte dei 94 bambini che la frequentano, figli di famiglie poverissime, molte delle quali sfollate. E si chiede aiuto anche per realizzare un corso di aggiornamento per i 6 insegnanti perché possano seguire e assistere meglio i propri alunni che hanno vissuto episodi di terrorismo di cui la maggior parte dei bambini e delle famiglie sono stati vittime dirette o indirette.
Il “Centre de Formation des Catéchistes, CFC Saint Luc de Tougouri”, nato 38 anni fa per formare le famiglie catechiste, negli anni ha assunto un ruolo fondamentale nello sviluppo del territorio. Padre Edgard Ouedraogo, direttore del CFC, ci scrive: Nel Centro abbiamo una scuola materna nata nel 2000 per permettere alle mamme catechiste di seguire i corsi di formazione e da due anni aperta a tutti i bambini del Comune, essendo l’unica materna. A causa della situazione socio-politica i fondi scarseggiano e non riusciamo a sostenere le spese per far andare avanti la scuola. Abbiamo urgente bisogno di ristrutturare, tinteggiare ed arredare le 3 aule e sostenere le spese scolastiche di almeno 50 dei 94 bambini che la frequentano, figli di famiglie poverissime, molte delle quali sfollate da altre zone. Ci preme inoltre aggiornare i nostri 6 insegnanti affinché imparino a gestire meglio lo stress e i disturbi post traumatici dei bambini dovuti agli episodi di terrorismo di cui sono stati vittime dirette o indirette.
La comunità locale si è autotassata e riesce a contribuire con € 1.250. Con il cuore in mano chiediamo a voi la somma rimanente per realizzare il progetto.
