La Tanzania è tra i Paesi africani più poveri, ma per fortuna con una situazione sociale caratterizzata da pace politica e grande tolleranza tra le oltre 120 etnie e le diverse religioni (35% cristiani, 35% musulmani, 30% seguaci delle religioni tradizionali).
Una nuova scuola primaria, non ancora pienamente operativa, su pressione di tanti genitori è riuscita ad iniziare l’anno scolastico nelle prime tre aule già costruite e, pur essendo in una zona rurale così sottosviluppata i genitori fanno la fila per iscrivere i propri figli. Si lavora per completare la struttura e renderla a norma per avere il riconoscimento statale, e ora occorre costruire le toilettes per maschi e femmine, la scuola sarà così in regola con le norme sanitarie e compierà un ulteriore grande passo verso l’obiettivo finale.
Il villaggio di Digodigo, al confine con il Kenya, è difficile da raggiungere perché nel territorio le infrastrutture sono scarse e i trasporti poco sviluppati. Al posto delle strade ci sono piste polverose che nella stagione delle piogge diventano letti di fango o torrenti. C’è scarsità di acqua potabile e difficoltà di accesso alla corrente elettrica. La popolazione, circa 60.000 persone, è composta in maggioranza dalla tribù Sonjo e da nomadi Masai i cui giovani, condizionati dalle usanze ancestrali mantenute dagli anziani, sono per lo più analfabeti e le ragazze spesso costrette a matrimoni precoci. Diversamente, nei villaggi vicini, dove ci sono più scuole, i giovani sono meno condizionati negativamente dalle tradizioni locali che ostacolano lo sviluppo.
A Digodigo ci sono solo due scuole primarie, insufficienti a soddisfare le esigenze di formazione degli abitanti. Per questo i Padri Assunzionisti, cui è affidata la parrocchia del villaggio, hanno deciso di costruire una nuova scuola. Su un terreno della diocesi, con l’aiuto di una Fondazione tedesca, sono riusciti a completare 3 aule e a costruire un pozzo ad energia solare.
Ci scrive Padre Christophe Yongesa, economo e vice provinciale: La nostra nuova Primary School non è ancora pienamente operativa, ma su pressione di tante mamme e papà abbiamo inaugurato le aule, assunto gli insegnanti, accolto i primi alunni e siamo riusciti a dare il via alle lezioni in tempo utile a gennaio. In una zona rurale così sottosviluppata, dove la gente lotta per la sopravvivenza, è con grande soddisfazione che vediamo i genitori fare la fila per iscrivere i propri figli a scuola. In Tanzania, però, una scuola primaria deve essere obbligatoriamente composta da 7 aule, un ufficio e servizi sanitari. Pertanto, in attesa di completare la struttura per renderla a norma, la nostra scuola figura come succursale della scuola primaria delle Suore Oblate dell’Assunzione di Wasso, che dista 60 km da noi. Per questo mi rivolgo con urgenza all’OPAM, affinché possiate aiutarci a costruire le toilettes per maschi e femmine, la cui realizzazione ci permetterebbe di essere in regola con le norme sanitarie, avvicinandoci di un ulteriore grande passo al nostro obiettivo finale.
