Il Myanmar, la vecchia Birmania, è un Paese dove i diritti umani sono totalmente calpestati da anni di dittatura e nell’ultimo biennio da una guerra civile che non guarda in faccia nessuno.
Dopo il colpo di stato militare dell’1 febbraio 2021, le diocesi di Loikaw, Pekhon, Hakha, Kalay e Mandalay, sono tra i territori più gravemente colpiti dal conflitto. In particolare, a Loikaw, capoluogo dello Stato birmano orientale di Kayah, dove l’OPAM ha finanziato la costruzione di una struttura per il doposcuola e da tanti anni sostiene le adozioni scolastiche a distanza, in tre anni esatti sono state bombardate 23 scuole, l’ultima il 5 febbraio 2024. E di certo questi non sono “effetti collaterali”, ma colpi mirati ed andati a segno, perché la scuola costruisce libertà di pensiero.
Portare la scuola nei campi profughi per resistere alla guerra e costruire silenziosamente la pace, nonostante il rumore delle bombe, è la sfida dell’OPAM in questo momento così complesso. Appena possibile, invece, torneremo a ricostruire le scuole distrutte.
Non è umanamente accettabile che questi nostri fratelli rimangano invisibili!